Assegno unico Inps, previsti altri 600mila pagamenti
Sebbene vi siano ancora molte famiglie, tra cui i titolari del Reddito di Cittadinanza, in attesa di ricevere i pagamenti di aprile, relativi al mese di marzo, a breve l’Inps provvederà ad effettuare i bonifici per il mese di maggio, relativi alle domande per l’ottenimento dell’assegno unico e universale per i figli a carico inviate nel mese di aprile, che ammontano a quota 600.000.
In totale, da gennaio ad oggi, ovvero a partire dall’entrata in vigore della misura, sono stati richiesti assegni unici per circa 7,5 milioni di figli.
Quando saranno emessi i pagamenti?
Al momento ancora non è stata resa nota la data del pagamento dell’assegno unico relativo al mese di maggio, bisogna attendere la comunicazione ufficiale dell’Inps. Tuttavia, considerando il calendario precedente, tutte le famiglie che hanno presentato regolare domanda entro il termine del 30 giugno potrebbero ricevere il bonifico del pagamento Inps dal 14 o 15 maggio e fino al 30 maggio.
Non c’è una data fissa dei pagamenti. Essa dipende dalle finestre temporali e dai volumi massimi giornalieri di mandati che la Banca d’Italia indica a Inps per tali accrediti massivi su milioni di posizioni.
L’Istituto di previdenza sociale procede ogni mese all’istruttoria di tutte le domande già presentate nei mesi precedenti, per le quali i controlli scattano in automatico a inizio mese, e di quelle di nuova presentazione, per le quali la prima istruttoria viene effettuata sulla base della data di arrivo.
I pagamenti potrebbero subire dei ritardi, com’è avvenuto nel mese di aprile, anche a causa della richiesta di un’integrazione documentale a comprova del possesso dei requisiti. Tuttavia, solo una percentuale minima di coloro che richiedono l’assegno unico per i figli deve provare con altri documenti di essere in regola per percepire il beneficio economico, Prima del pagamento dell’assegno, l’Inps effettua controlli relativi al possesso dei requisiti per il riconoscimento del beneficio in maniera automatizzata e sulla base dei dati già in suo possesso o reperiti presso altre banche dati pubbliche.
In particolare, un’integrazione documentale (per meno dell’1% degli assegni richiesti) è stata proposta ai richiedenti riguardo la trasmissione delle sentenze di affido. In questo caso sono state disposte ulteriori verifiche non automatizzabili, demandate agli operatori di sede per un controllo e un eventuale riesame.
La richiesta di documentazione aggiuntiva per verificare la presenza dei requisiti necessari a ottenere il beneficio ha però riguardato soprattutto le domande inoltrate per i ragazzi con più di 18 anni di età che potrebbero non essere in possesso dei requisiti per il bonus.
Ad ogni modo, in caso di problemi nella domanda, l’Inps provvede ad avvisare gli utenti via sms e via email.
Che cos’è l’assegno unico Inps?
L’assegno unico universale è una misura economica istituita dall’Inps per sostenere concretamente le famiglie con figli. E’ ‘unica’ e ‘universale’ in quanto sostituisce e unifica alcuni degli attuali aiuti per il sostegno delle famiglie e può essere richiesta da tutte le famiglie con figli a carico, residenti e domiciliate in Italia.
L’assegno unico e universale viene calcolato sulla base della condizione economica del nucleo familiare determinata dall’Isee valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età, del numero dei figli a carico e di eventuali condizioni di disabilità. Più il valore valore dell’Isee è basso, più elevato è l’importo.
Trattandosi di una misura di sostegno universale, però, l’assegno può essere richiesto anche in assenza di Isee, ossia con Isee superiore a 40 mila euro. In questo caso si ha diritto agli importi minimi dell’assegno previsti dalla normativa.
Ad ogni modo, l’importo mensile massimo è di 175 euro per figlio a carico in presenza di Isee inferiore a 15 mila euro, mentre è pari a 50 euro per figlio a carico in caso di Isee uguale o superiore a 40 mila euro, ovvero in mancanza di presentazione dell’Isee. In determinate condizioni, quali nuclei familiari numerosi (ovvero per figli successivi al secondo), giovani madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con quattro o più figli, genitori titolari di reddito da lavoro, figli disabili, sono previste maggiorazioni.
Il sostegno alle famiglie viene versato per un anno a partire da marzo 2022 fino a febbraio 2023 a seguito di presentazione di apposita domanda da inoltrare sul sito o tramite contact center dell’Inps oppure rivolgendosi ai patronati. Chi percepisce il reddito di cittadinanza non deve presentare domanda, in quanto l’assegno viene versato direttamente sulla carta Rdc.
Entro 60 giorni dalla richiesta viene riconosciuto l’importo dell’assegno, tramite accredito su Iban o bonifico domiciliato. Esso non concorre alla formazione del reddito complessivo.
A partire da marzo 2022 l’assegno unico universale è andato a sostituire una serie di contributi economici destinati alle famiglie: il premio alla nascita o all’adozione (bonus mamma domani); l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori; gli assegni familiari ai nuclei con figli e orfani; l’assegno di natalità o bonus bebè; le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.
Sono rimaste in vigore solo le seguenti forme di agevolazione e detrazione: il bonus asilo nido; la maternità comunale; alcune forme di detrazione fiscale per spese sostenute per i figli a carico (spese sanitarie e farmaceutiche, per l’istruzione, per attività sportive).
A chi spetta?
L’assegno unico universale spetta a tutti i nuclei familiari, a prescindere dalla condizione lavorativa dei genitori e senza limiti di reddito. Esso può essere richiesto per ogni nascituro a partire dal settimo mese di gravidanza; ogni figlio minorenne a carico; ogni figlio disabile senza limite di età. Infine, è riconosciuto per ogni figlio maggiorenne a carico fino al compimento di 21 anni, a patto che: frequenti un corso di formazione universitaria o professionale; svolga un tirocinio o un’attività lavorativa con reddito annuo inferiore a 8 mila euro; sia registrato come disoccupato e in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolga il servizio civile universale.
Possono richiedere l’assegno unico universale anche le coppie disgregate, ma vi sono regole specifiche. In questo caso, infatti, per calcolare l’importo si tiene in considerazione la situazione economica del genitore presso cui il figlio minorenne vive prevalentemente ovvero con il quale il figlio maggiorenne risiede anagraficamente. In caso di affidamento condiviso del figlio minorenne o in presenza di un figlio maggiorenne ciascuno dei genitori riceverà l’assegno al 50%, salvo differente accordo tra di loro. Nel caso di affidamento esclusivo, invece, il beneficio spetterà soltanto all’affidatario, sempre salvo diversi accordi tra i genitori.
Requisiti richiesti
Per accedere all’assegno unico universale bisogna possedere i seguenti requisiti: essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Ue o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno oppure cittadino di uno Stato non appartenente all’Ue in possesso di permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo; essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia; essere residente e domiciliato in Italia; essere o essere stato residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.