domenica, Marzo 24

Assegno unico 2022, varato decreto attuativo: come funziona

È stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legislativo attuativo dell’assegno unico che sarà operativo dal 2022. Il provvedimento passerà ora al vaglio delle commissioni parlamentari competenti per il parere, prima del via libera definitivo. Poi, prima della fine dell’anno, sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale, per essere operativo dal 2022.

Assegno unico 2022, a chi andrà?

L’assegno dello Stato andrà a sostegno di tutte le famiglie con figli, dagli incapienti ai benestanti e accompagnerà i figli dal settimo mese di gravidanza e oltre la maggiore età, fino a 21 anni, purchè questi studino, facciano tirocini con redditi minimi o siano impegnati nel servizio civile universale.

Il sussidio sarà erogato dall’Inps su istanza dei nuclei familiari interessati e riguarderà sia i lavoratori dipendenti, sia gli autonomi.

La nuova misura assorbe i vecchi aiuti alla famiglia, dal bonus bebé agli assegni familiari.

Quando fare domanda

Le domande per richiedere l’assegno potranno essere inoltrate sul sito dell’Inps o tramite patronati dal primo gennaio 2022, per un periodo che andrà da marzo a febbraio dell’anno successivo, mentre ora gli assegni familiari vanno da luglio a giugno dell’anno dopo.  È prevista poi una proroga fino a fine febbraio per allineare l’assegno temporaneo per gli autonomi a queste nuove scadenze.

A differenza dei vecchi assegni parametrati al reddito, insieme alla domanda dovrà essere presentata anche la dichiarazione Isee. Chi non la presenta riceverà comunque l’assegno al minimo.

L’assegno potrà essere richiesto da tutti i residenti da almeno due anni, compresi i cittadini extracomunitari.

Il sussidio sarà accreditato direttamente sul conto corrente del beneficiario dall’Inps, che, a partire dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del provvedimento, avrà 20 giorni per predisporre le nuove modalità per la domanda e 60 giorni dalla presentazione della domanda per riconoscere l’assegno.

Gli importi

L’ assegno unico 2022 terrà conto delle famiglie numerose che, combinando più requisiti, arriveranno a ricevere fino a oltre 1000 euro al mese.

Gli importi del sussidio saranno parametrati all’Isee. Per ottenere il massimo dei benefici, bisogna avere un Isee sotto i 15mila euro, per avere almeno il minimo, il limite è oltre i 40mila.

Il contributo andrà dai 50 ai 175 euro al mese; per i figli tra i 18 e i 21 anni si va da 25 a 85 euro.

In base al numero di figli e alla presenza di disabili saranno poi previste una serie di maggiorazioni, tenendo però conto anche del fatto che entrambi i genitori lavorano.

Le maggiorazioni saranno così ripartite: alle mamme under 21 andranno 20 euro al mese indipendentemente dall’Isee, mentre a partire dal terzo figlio è prevista una maggiorazione tra i 15 e gli 85 euro a figlio in base all’Isee. Per i nuclei con quattro figli o più è invece prevista un’ulteriore maggiorazione forfettaria da 100 euro al mese. Nel caso in cui entrambi i genitori lavorano e l’Isee è basso, si avrà diritto ad altri 30 euro in più, che si azzerano oltre i 40mila euro.

Nello specifico, un nucleo familiare con Isee fino a 15mila euro riceverà 175 euro al mese con 1 figlio, 350 euro con due, 610 euro con tre e 970 euro con 4 che diventano 1090 euro al mese se entrambi i genitori lavorano (30 euro per 4 figli, 120 euro in più).  In caso di mamma giovanissima, sono previsti 20 euro a figlio in più al mese.

Alle famiglie che superano i 40mila euro di Isee invece spetteranno 50 euro al mese con un figlio, 100 euro con due figli, 165 euro con tre figli, 330 euro con 4 figli. Anche in questo caso se la mamma ha meno di 21 anni vanno aggiunti i 20 euro a figlio. La maggiorazione non è prevista in caso di entrambi i genitori lavoratori. I nuclei familiari con figli disabili riceveranno l’assegno unico “senza limiti di età” dei figli. In presenza di figli minorenni disabili, in caso di non autosufficienza si riceveranno 105 euro al mese in più, mentre in caso di disabilità grave 95 euro in più. Infine, in caso di disabilità media, 85 euro. Per i figli maggiorenni disabili e fino a 21 anni si riceveranno 50 euro al mese in più, che vanno a sommarsi all’assegno previsto tra i 18 e i 21 anni. Oltre i 21 anni si continuerà a ricevere un assegno che, in base all’Isee, andrà da 85 a 25 euro al mese.

Per la nuova misura, lo Stato metterà a disposizione circa 15 miliardi nel 2022 che saliranno progressivamente fino a 19 miliardi e mezzo a decorrere dal 2029.

Assegno unico 2022, la soddisfazione della ministra Bonetti

Ospite della trasmissione ‘Un Giorno da Pecora’ a Rai Radio1, la ministra alle Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, si è detta “molto soddisfatta ed emozionata” per “un provvedimento storico a cui ho lavorato”.

“E’ un provvedimento che, finalmente, risponde alle richieste delle famiglie italiane, che dal 1° gennaio possono fare richiesta sul sito dell’Inps, presentando un Isee. Se non si presenta un Isee o lo si ha superiore a 40mila euro si avrà l’assegno più basso, che parte da 50 euro per un figlio. E’ obbligatorio presentare domanda per ricevere l’assegno”, ha spiegato. “La maggior parte delle famiglie avrà un vantaggio evidente. Ci sono inoltre maggiorazioni per coprire situazioni di maggiore fatica, come nel caso di disabili e famiglie più numerose”, ha proseguito la ministra, aggiungendo che nel decreto attuativo dell’assegno unico “c’è un articolo che prevede un meccanismo di perequazione per le famiglie con meno di 25mila euro di Isee”, per fare sì che non ci siano riduzioni di importo rispetto agli assegni già esistenti.

Raggiunta dall’ANSA, la ministra ha poi chiarito che, secondo le stime, l’assegno unico riguarderà “oltre 7 milioni di famiglie” e poiché “i dati certificano che metà delle famiglie ha meno di 15mila euro di Isee, circa la metà della platea potrà prendere la cifra massima”.  La Bonetti ha infine spiegato che per l’intervento sono stanziati “circa 20 miliardi che garantiranno il carattere universalistico della misura”, dando l’assegno unico “anche alle famiglie che oggi non ne hanno diritto”.

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