Assegno di accompagnamento INPS: può essere intestato anche al familiare del disabile? La risposta è sorprendente

Un quesito legato all’assegno di accompagnamento Inps che spesso ricorre riguarda il fatto che l’istituto possa intestarlo al familiare, o meno. A chi viene intestata l’indennità?

Con indennità di accompagnamento Inps si fa riferimento ad una somma che mensilmente l’Istituto corrisponde alle persone alle quali è stata riconosciuta un’invalidità al 100% nonché la non capacità di deambulare o di compiere gesti e movimenti necessari per la vita di tutti i giorni, in autonomia. Altro requisito per ottenerla è avere la cittadinanza italiana, europea o in un paese extraeuropeo (in possesso del permesso di soggiorno Ce) e la residenza in Italia.

Assegno di accompagnamento INPS: il caregiver lo può ricevere?
L’indennità di accompagnamento mensile può andare anche al familiare che assiste il disabile? (ilovetrading.it)

Ma questo assegno può essere intestato anche al familiare del disabile ovvero alla persona che lo assiste? È un quesito che ricorre spesso a chi si avvicina alla materia e si occupa di seguire e sostenere, anche economicamente, la persona disabile nel far fronte alle impellenze quotidiane. Chi svolge questo tipo di attività di assistenza viene identificato come caregiver e, proprio in virtù del fatto che viene svolta tutti i giorni, spesso a tutte le ore, in molti si aspetterebbero una forma di sostegno economico.

Assegno di accompagnamento Inps, il caregiver lo può ricevere? I casi previsti

Purtroppo, se da un lato alla persona non autosufficiente viene pienamente riconosciuto il diritto di avere un accompagnatore, non ci sono ad oggi possibilità, per il familiare, di ricevere l’assegno di accompagnamento Inps; questo perché non sono previsti contributi economici direttamente rivolti ai caregiver, fatta eccezione per alcune forme di sostegno regionali o molto specifiche. Il caregiver può invece riscuotere l’assegno, su delega della persona non autosufficiente ma l’indennità sarà comunque interamente intestata al disabile. La procedura per la delega è molto semplice dal momento che basta compilare il modello AP70 INPS e nello specifico il quadro G.

Assegno di accompagnamento, il disabile può versarlo al caregiver
Come delegare il caregiver al ritiro dell’indennità (ilovetrading.it)

Ma ci sono anche delle possibilità alternative: infatti la persona disabile può prendere la decisione di versare l’importo ricevuto direttamente alla persona che lo aiuta quotidianamente. Questo in virtù del fatto che tale indennità serve proprio per fornire supporto al disabile per ciò che riguarda le spese prioritarie relative all’assistenza. Il versamento può avvenire sia in contanti che con bonifico bancario. In merito ad un sostegno economico mensile ai caregiver il Governo sembra intenzionato ad affrontare il tema e potremo saperne di più nei prossimi mesi.

A quanto ammonta l’assegno di accompagnamento

L’importo mensile dell’assegno di accompagnamento è, per l’anno 2023, di 527,16 euro. Vengono dunque corrisposti, nel corso dell’anno 6.325,92 euro suddivisi in dodici mensilità. Importante è ricordare che l’assegno è esente da Irpef non essendo soggetto a tassazione, pertanto non va inserito nella dichiarazione dei redditi né del disabile, né del caregiver.

Inoltre non va inserito nell’Isee del nucleo familiare non costituendo reddito ma una prestazione di assistenza. Ultimo importante dettaglio: questa indennità non è compatibile con altre forme di assistenza riservate al disabile come ad esempio l’assegno riconosciuto dall’Inail o quello previsto dalle regioni. Ma è compatibile con l’assegno mensile di invalidità, con la pensione di inabilità civile, con la pensione di vecchiaia e anticipata o di reversibilità.